La storia

Il 28 marzo 2014 è stato istituito il Centro di Ateneo per la Storia della Resistenza e dell’età contemporanea ed è stato attivato, con Decreto Rettorale, il 1gennaio 2015.

Su parere della Consulta dei direttori di dipartimento, il Rettore con decreto il 24 giugno 2014, ha nominato il primo Consiglio direttivo del Centro, composto dai proff. Monica Fioravanzo, Filippo Focardi, Antonio Varsori, (area 3), Giulio Peruzzi e Maurizio Rippa Bonati (rispettivamente area 1 e 2).

Il Centro ha un Presidente onorario, nella figura del professore emerito Giuseppe Zaccaria.

Con decreto rettorale del 27 maggio 2017 il Rettore ha nominato il secondo Consiglio direttivo del Centro, composto dai proff. Luisa Fiorot (macroarea 1), Maurizio Muraca (macroarea 2), Elena Calandri (macroarea 3), Monica Fioravanzo (macroarea 3), Filippo Focardi (macroarea 3), un delegato del Direttore Generale e il Responsabile amministrativo del Centro.

Del Consiglio direttivo fanno parte anche, in qualità di membri esterni, illustri docenti.

Nel primo mandato i proof. Lutz Klinkammer (Deutsches Historisches Institut in Rom), Donald Sassoon (Emeritus Professor of Comparative European History, Queen Mary, University of London) e Federico Romero (European University Institute).

Il secondo Consiglio direttivo ha nominato, come membri esterni, i proff. Giovanni Gozzini (Università di Siena), Ilaria Pavan (Scuola Normale Superiore di Pisa), Antonella Salomoni (Università della Calabria).

Infine, il direttivo ha proposto quale direttore del Centro il prof. Carlo Fumian, nominato dal Rettore il 16 ottobre 2014.

Il Centro eredita sia il patrimonio che le finalità scientifiche e civili del disciolto Istituto veneto per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea, creato nel 1949 per volontà del Senato accademico patavino e che è stato tra i fondatori dell’Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia. Diretto e presieduto negli anni da personalità di straordinario valore umano e scientifico (da Egidio Meneghetti a Enrico Opocher, da Angelo Ventura a Giuliano Lenci) l’Istituto ha sempre messo al centro della sua azione sia un’intensa e continuativa attività seminariale, rivolta a studenti, insegnanti, dottorandi, sia una sistematica strategia di ricerca storica, segnata da importanti pubblicazioni e soprattutto di fonti per la storia della società veneta durante il fascismo, e infine dall’organizzazione di apprezzati convegni nazionali e internazionali.

Gli organi del Centro hanno assunto il loro incarico nella consapevolezza di rafforzare, rinnovandola, la straordinaria eredità culturale del disciolto Istituto.